MESSINA
Lettera aperta di CittadinanzAttiva sullo stato di totale abbandono in cui versava l’ex Ospedale Margherita
di Redazione
Di
recente, Pracanica, Quartarone, De Francesco, Interdonato, Tignino e altri volontari
di CittadinanzAttiva Messina, avevano richiamato l’attenzione della collettività
messinese sullo stato di totale abbandono in cui versava l’ex Ospedale Margherita.
Nella stessa occasione, avevano avuto modo anche di denunziare che un bene indisponibile
della sanità (artt. 65 e 66 della L. 833/1978, legge istitutiva del Servizio sanitario
nazionale, dell’art. 5 DLgs. 502/1992, dell’art. 55 della L.R. Sicilia, 3 novembre
1993, n. 30 e del pedissequo provvedimento, D.A. Sanità 28 aprile 1995) veniva trasferito
ai BB.CC.AA., con buona pace dello stato di diritto. Purtroppo, non si trattava
di una semplice affermazione di principio, ma della constatazione che un bene pubblico
di grandissimo valore, 18 padiglioni, veniva abbandonato all’incuria senza indicare
il responsabile della tutela e della conservazione, per cui chiunque oggi può impunemente
utilizzarlo, bruciarlo o distruggerlo.
Poiché
il D.L. 502 del 30.12.1992 consente al sindaco (nel caso, presente alla Conferenza
dei sindaci, poiché l’ASP corrisponde all’ambito provinciale) di verificare se quanto
proposto corrisponde alle esigenze sanitarie della popolazione, CittadinanzAttiva
ha deciso di chiedere al sindaco di Messina, nella qualità di presidente della Consulta
dei sindaci, di convocarla. Chiederà anche di discutere, nella stessa occasione,
della mancata realizzazione, a Messina, del Centro Oncologico di Eccellenza, nonostante
sia ancora in vigore la legge regionale che lo ha istituito e siano stati spesi
38 milioni, senza che l’U.E abbia mai verificato come sono state spese le somme
elargite. Infine, il mancato decentramento, per responsabilità dell’INPS, delle
visite per il riconoscimento dell’invalidità civile per cui decine di migliaia di
cittadini, anziani e invalidi, da ogni Comune della Provincia sono costretti ogni
anno a venire a Messina per sottoporsi ai previsti accertamenti sanitari. A questo,
si aggiunge che l’INPS è costretta a operare in condizioni di assoluta illegittimità,
grazie all’inerzia dell’ARS.
|